mercoledì 12 gennaio 2011

FORNO COMUNITARIO DI CASCINA CROCE




Restauro del Forno di  Cascina Croce

Presso la Corte Alberti  - Cornaredo (MI)

All’interno della corte Alberti in Cascina Croce, frazione di Cornaredo in Provincia di Milano erano  presenti le rovine di un vecchio forno che un tempo la comunità utilizzava per cuocere il pane necessario all’alimentazione quotidiana.

Seguirà la descrizione del restauro, ora a testimonianza del recupero dell'antico forno diamo uno sguardo all'ultima 
panificazione 2020 



                                                         
                                                        

         Ritorniamo alla descrizione del restauro dell'antico forno

     




Estratto catastale dell'epoca. Visibile il portico antistante il forno.


ITALIA NOSTRA, associazione volontaristica che da decenni opera sul territorio di Cornaredo e che ha al suo attivo restauri di opere significative presenti in loco, per non perdere le ultime testimonianze della nostra civiltà agreste, ha provveduto ad eseguire i sopralluoghi in sito ed a compilare un progetto di recupero; si sono uniti a questo scopo la PRO LOCO di Cornaredo ed un gruppo di cittadini, gli AMICI DEL FORNO DI CASCINA CROCE, con il patrocinio della Amministrazione Comunale di Cornaredo.

Un particolare rogito notarile affidava ai proprietari degli immobili prospicienti la corte Alberti la custodia e la manutenzione del vecchio forno e della pompa per l’acqua.  ITALIA NOSTRA si è attivata per raccogliere i consensi di tutti i proprietari residenti, indicando la necessità di del recupero del vecchio forno per evitare che andasse per sempre perduta questa antica testimonianza di quando si panificava in maniera comunitaria.




Originariamente il forno era costituito da una prima struttura massiva in muratura di mattoni con al suo interno la camera di combustione, e da un portico antistante il forno, il tutto era collegato da una copertura in coppi.

Al momento del rilievo restava  solo la prima parte di questa struttura, mentre dell’originale copertura rimaneva solamente il timpano sul lato esterno alla corte.  Piccoli edifici in disuso, si collegavano sui due lati al forno venendo così a costituire la delimitazione dello spazio interno della corte separandolo dall’adiacente piazzetta di Cascina Croce.




Il progetto di recupero è stato rivolto a salvaguardare e mantenere l’integrità dell’originale
struttura esistente, provvedendo in alternativa al primitivo portico (ormai non fattibile per le esigenze di passaggio che nel tempo sono subentrate alla vecchia sistemazione) a munirlo di un piccolo voltino che come sostegno utilizzava il proseguo di circa 50 cm delle murature laterali, venendo a sporgere a mensola per circa 100 cm dal filo dell’attuale della struttura, questo evitava che le azioni meteoriche potessero danneggiare nel tempo il frontale del forno restaurato.



Analizzando la vecchia struttura del forno è da segnalare una particolare caretteristisca  di recupero energetico che merita di essere segnalata:
la evacuazione dei fumi della combustione durante il preriscaldamento del forno. A differenza di quanto avviene per i vecchi forni da pane ed anche per gli attuali, i fumi non escono subito dal lato frontale, ma bensì percorrono tutta la volta interna per imboccare due condotti posti sul fondo della camera di combustione, poi percorrendo questi condotti  fuoriescono sul frontale al di sopra del portello del forno.  Questo lungo percorso rappresenta un significativo esempio di recupero termico che viene a migliorare (come per le stufe di nuova generazione) notevolmente il rendimento termico del forno.


Vista in spaccato del forno con il percorso per la evacuazione dei fumi. Nella ricostruzione fotografica viene rappresentata la situazione del forno come si presenta dopo il suo restauro.

Il progetto del restauro del forno eseguito dal tecnico di Italia Nostra Giuseppe Ghidorzi, venne presentato per la preventivazione a diverse imprese locali, dove per la sensibilità ed il costo inferiore fu affidato all'Impresa Mauro Oggioni alla quale pertanto venne commissionato il recupero dell'antico forno.
Naturalmente come avviene in questi interventi di restauro che non si rivolgono ai finanziamenti delle amministrazioni  locali, necessitava recuperare i fondi.

Italia Nostra si attivò con volantini e lotterie rivolti alla cittadinanza con la possibilità di acquistare un mattone per contribuire al restauro del forno






LAVORI DI RESTAURO
Il Progetto



Disegno presentato all'Ufficio Tecnico per l'autorizzazione. Nello studio della nuova architettura, oltre alla introduzione di un arco in mattoni a vista, si è cercato di dare al forno una robusta consistenza in grado di sfidare il tempo. 


Sezione Longitudinale del forno


Sezione trasversale con le dimensioni della camera di cottura


Vista frontale del forno


Canna fumaria 

LAVORI DI RESTAURO
Il Cantiere
mpresa costruttrice OGGIONI, Costruzioni Edili di Cornaredo;
Cassero voltino, Sig. Asandri; 
Esecuzione del comignolo, 
Sig. Bruno Ghezzi;
Progetto e Direzione Tecnica, 
Geom. Giuseppe Ghidorzi, ITALIA NOSTRA. 

Il restauro del forno ha previsto le seguenti principali attività:

  • Rimozione delle parti di muratura degradate e ristrutturazione dei due muri laterali di contenimento del forno; 
  • Riformazione delle falde del tetto come da timpano esistente, isolamento supriore in conglomerato di argilla espansa;
  •  Formazione della gronda sporgente con voltino in mattoni e messa in opera di una copertura in coppi antichi;
  • Ricostruzione della cappa e del comignolo antistante l’imbocco del forno;
  • Riparazione del piano di cottura e rimessa in opera del portello in ferro;
  • Ricostruzione del portello in ferro;
  • Pavimentazione in blocchi di granito.


Vista del cantiere con la tettoia per proteggere dalle intemperie.


Sottostante la tettoia protettiva è visibile la struttura del forno ancora da restaurare.


Ricostruzione del muro d'ala in destra.



Armatura del tettuccio. Visibile il timpano originale in mattoni intonacati.


Formazione della falda del tettuccio con calcestruzzo di argilla espansa.


Foto di gruppo dei muratori con il Sig. Asandri esecutore della dima per l'arco in mattoni.



Il maestro Bruno Ghezzi mentre esegue il comignolo del forno.





Il comignolo è terminato.


Impermeabilizzazione della soletta prima della messa in opera della copertura in coppi.

Restauro del piano di cottura

Il piano di cottura era molto degradato nella parte anteriore, degrado dovuto alle acque meteoriche che non protetto dal portello negli anni si erano infiltrate. Il mattone refrattario era molto friabile con la consistenza della terra croda, facilmente sagomabile con la punta della cazzuola. Una volta rimossa la parte deteriorata per ricostruirla sono stati utilizzati dei mattoncini in tufo, quelli che abitualmente vendono i giardinieri per la bordura delle aiuole. Il risultato è stato ottimale.

Restauro del Portello e accessori

Sul portale in ghisa erano rimasti solo i cardini dell'originale portello, utilizzando quanto rimasto si è ricostruito un portello adattato alle dimensioni del vano esistente. Per consentire la panificazione si è reso necessario dotare il forno di tutti gli accessori ritenuti necessari quali:

  • Pale per infornare e sfornare pane e anche pizze;
  • scovoli e raschiatoi per la pulizia del piano di cottura;
  • lampada per illuminare il forno durante il carico e lo scarico;
  • portello in legno isolato con fronte in lamiera di alluminio munito di lampade interne e visore con vetro ceramico;
  • termocopie per il rilevamento della temperatura camera di cottura e la massa sottostante del forno.





IL COLLAUDO DEL FORNO



2002 Collaudo del forno con la presenza dell'Amministrazione Comunale

La prima visita con panificazione con gli alunni di una classe elementare.



I bambini disposti in fila indiana guardano attraverso lo spioncino il pane in fase di cottura.


Viene descritta agli alunni il processo della panificazione.




Poi il pane viene sfornato, ogni alunno ritornerà a casa con un bel pane profumato.


La squadra dei panificatori di Italia Nostra.

Gestire un forno così grande risultò da subito una operazione faticosa e difficile: lo spessore dei muri era tale che il preriscaldo richiedeva di accendere il forno al lunedì per panificare al sabato con l'utilizzo di grande quantità di legname.


Ma che belle pagnotte..indovinate chi si è prestato ad andare nel forno per scattare la foto!

La grande pizzata

nella serata un nubifragio con tromba d'aria ha interessato anche il forno, ma nonostante il tempo le pizze sono state tutte ritirate dai temerari clienti


2003 - La squadra dei pizzaioli intenti alla preparazione delle gustose pizze.

FESTE DEL PANE


2004 - operazione di sfornatura. I cittadini restavano sorpresi ed estasiati nel vedere estrarre così tanti pani.


 2007 - CORSO DI PANIFICAZIONE - Foto di gruppo con gli allievi del corso di panificazione AUSER 

FESTA DEL PANE 2009 


Con il 2009 Italia Nostra, dopo avere formato i nuovi aspiranti panificatori ha lasciato il forno agli "Amici del forno di Cascina Croce" che continueranno a panificare con l'antico forno restaurato


2009 Foto dei panificatori di Italia Nostra insieme ad alcuni dei nuovi panificatori

Dopo le esperienze maturate con gli antichi forni comunitari era venuto il momento di costruirne uno nuovo all’interno dell’Area Museale dove con la Ghiacciaia ed il Museo Contadino, mancava questa particolare struttura per completare le manifestazioni che si sarebbero svolte all’interno di questa bella area agreste.
 

Il Nuovo "FORNO FAVAGLIE" 

per la sua costruzione vedere il blog fornialegna.wordpress.com

e  se servono chiarimenti consultate il sito

www.fornialegnacomecostruirli.it








Nessun commento:

Posta un commento